Il fermo amministrativo è un atto mediante il quale gli enti competenti (Comune, INPS, Regione, Stato) riescono a bloccare la circolazione di un bene mobile. Il procedimento di fermo può intervenire per la mancata riscossione di crediti, siano essi derivanti da tributi di varia natura (es. bollo auto non pagato) oppure da multe per infrazioni al codice stradale. In entrambi i casi, per il mancato pagamento della cartella esattoriale entro i termini previsti dalla legge, un veicolo sottoposto al fermo amministrativo viene iscritto dai concessionari della riscossione nel pubblico registro automobilistico. E da quel momento non può più circolare fino a quando il debitore non saldi il proprio debito e provveda alla cancellazione dell’iscrizione dal PRA.
La dannosità di un provvedimento di fermo è grande, e consiste principalmente in tre fattori:
- Da quel momento il veicolo è bloccato, la sua disponibilità interdetta a chiunque (non solo al proprietario).
- Il veicolo non può essere radiato dal PRA, non può essere demolito e neppure esportato, è bloccato.
- Anche se viene venduto, con atto sottoscritto in data successiva all’iscrizione del fermo nel pubblico registro amministrativo, il veicolo non potrà circolare fino a quando non avverrà la cancellazione dell’atto di fermo. E la cancellazione avverrà solo in seguito al pagamento della sanzione per cui era stato predisposto il fermo.
In ultima analisi, se il debitore non paga, il concessionario della riscossione potrà persino agire forzatamente per la vendita del veicolo!
Ecco perché è importantissimo premunirsi richiedendo una visura pra prima dell’acquisto un veicolo usato e controllando che sul veicolo sia stato effettuato il calcolo bollo auto. Solo mediante visura pra e calcolo bollo auto è possibile verificare che su un veicolo non esistano gravami e che non sia stato iscritto un procedimento di fermo amministrativo, che altrimenti erediteremmo dal precedente proprietario senza diritto di replica.