LA RENDITA CATASTALE: ECCO COME LA VISURA CATASTALE E’ UTILE AL CALCOLO DELLE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI

La rendita catastale è un parametro fondamentale per la determinazione delle imposte sugli immobili. È quel dato che serve a calcolare la base imponibile, a cui poi vanno sommate le aliquote e sottratte eventuali detrazioni e che ci permette, in definitiva, di pagare l’IMU e la Tasi. Il calcolo della rendita catastale, per le unità immobiliari di categoria A,B e C, deriva da una moltiplicazione della consistenza dell’immobile per la tariffa propria del Comune, zona censuaria e corrispondente a classe e categoria. (Discorso a parte meritano invece gli immobili di categoria D ed E, per i quali la rendita è determinata attraverso una stima diretta.)

I parametri essenziali al calcolo delle imposte altro non sono che quei dati forniti da una visura catastale, che riporta in un unico documento zona censuaria, categoria, classe e consistenza dell’immobile, ed infine, appunto, la rendita catastale. Ulteriore fattore importante, da tenere sotto controllo, è l’aggiornamento della planimetria catastale, e la presenza o meno, di eventuali ipoteche su immobili e terreni.

Ma come si legge una visura catastale?

Nella visura catastale l’immobile viene identificato dal foglio (la porzione di territorio in cui l’immobile è sito), la particella (o mappale,che attraverso un numero determina la porzione di terreno o il fabbricato entro cui si trova l’immobile) e dal subalterno (l’elemento minimo che identifica l’immobile all’interno di un fabbricato, e che non sempre è presente) del Comune cui appartiene. Mentre se la visura è di un terreno- da foglio e particella. Sulla visura figura il nome del proprietario (nudo proprietario o anche affittuario, se l’immobile è dato in affitto), anche se, a sé stante non è possibile considerarla un documento con valore probatorio. La visura catastale è utile anche a chi è in procinto di stipulare un contratto di affitto, o per chi deve richiedere la fornitura di energia, nonché per la compilazione del modello Isee.

Infine, è possibile richiedere una visura catastale in modalità standard (cioè aggiornata al momento più recente) o storica. La visura in modalità storica permette di ottenere tutte le informazioni e variazioni storicamente registrate dalla Agenzia del Territorio per quanto riguarda l’immobile, dalla sua edificazione fino al momento presente.

TASI E IMU: COME CALCOLARE LA RENDITA CATASTALE

La scadenza fissata per martedì 16 giugno 2015, per il pagamento della doppia rata dell’IMU e della Tasi, non comporta sostanziali differenze dall’anno scorso: in primo luogo è necessario stabilire se la rendita catastale ha subito modifiche, per effetto – ad esempio – di acquisti, vendite, frazionamenti o successioni.

La rendita catastale, presente nella visura catastale, si conferma indispensabile per calcolare le imposte sui beni immobili. È possibile determinare la rendita catastale dell’immobile controllando l’atto di compravendita o più semplicemente effettuando una visura catastale. La visura catastale infatti, contiene informazioni censuarie degli immobili ed è un comodo strumento per conoscere lo stato catastale.

Gratuitamente, puoi ottenere alcune informazioni utili sulla tua rendita catastale dal sito: www.rendita-catastale.it.

Se la rendita catastale e il patrimonio immobiliare personale non hanno subito modifiche o variazioni di alcun tipo, calcolare l’importo è un’operazione semplice: basterà reperire le ricevute del 2014, sommare gli importi delle rate di giugno e dicembre e versare dunque il 50% di quanto corrisposto.

Quanto appena detto riguarda l’imminente rata di giugno; il saldo di dicembre 2015 infatti, potrebbe subire variazioni per effetto delle nuove aliquote che i Comuni introdurranno entro il 31 luglio 2015 (e che vedranno la luce, con delibera comunale, entro il 28 ottobre 2015). Per il momento, 1 Comune su 4 ha applicato le nuove aliquote.

In caso di cessioni, vendite o successioni sarà necessario ricalcolare la rendita catastale dell’immobile.

Una volta stabilita la rendita catastale bisognerà rivalutarla al 5% e applicare i seguenti moltiplicatori:

160 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria A/10

140 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5

80 per tutti i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 e D/5

65 per tutti i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5.

Ricordiamo, inoltre, che per fabbricati considerati di interesse storico o artistico e per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili è prevista una riduzione del 50% della base imponibile.