VISURA O PLANIMETRIA CATASTALE?

La visura e la planimetria catastale online sono due servizi relativi ai beni immobili, che spesso possono venir confusi nella loro funzione e rappresentazione. Cominciamo ad evidenziarne caratteristiche, similitudini e differenze:

  • La visura catastale online è l’unico documento che elenca i dati di classamento dell’immobile: la classe e la categoria catastale, il numero di vani, la superficie in mq, la zona censuaria (con eventuale microzona), la consistenza e la rendita catastale – se si tratta di un fabbricato, o il reddito dominicale se si tratta di un terreno.
  • La planimetria si presenta come un disegno, o una piantina in scala di un fabbricato. Grazie ad essa è possibile avere una panoramica della disposizione dei vani dell’unità, delle relative pertinenze (cantine, giardini, box ecc) ed altri dati di natura tecnica, quali ad esempio l’altezza dei vani, la destinazione degli stessi e persino l’indicazione dell’orientamento dell’unità immobiliare rispetto al Nord. Anche la planimetria riporta l’indicazione della superficie totale e di ciascun vano all’interno di un’unità abitativa. Ma lo fa aggiungendo il supporto grafico, che è sempre importantissimo.
  • Genericamente la planimetria catastale viene utilizzata da chi deve avere informazioni di natura tecnica su un bene immobile, mentre la visura è richiesta principalmente per avere informazioni di natura fiscale o circa la proprietà di un bene, ma non è sempre solo così. La planimetria infatti ha una grandissima importanza nelle compravendite, dal momento che è diventata un documento indispensabile per la stipula di contratti, l’unico documento atto a comprovare la conformità catastale.
  • La visura catastale online si può riferire ad un fabbricato o terreno regolarmente censito (o “accatastato”) presso uno degli Uffici del Territorio che fanno capo all’Agenzia delle Entrate. La planimetria invece può fare riferimento soltanto ad un fabbricato; per una rappresentazione grafica di un terreno si può richiedere una Mappa catastale.
  • La visura evidenzia dati censuari sull’immobile: Comune, sezione urbana, foglio, particella, subalterno come in una griglia, lo fa anche la planimetria catastale online, ma in maniera differente, semplicemente per identificare il fabbricato a cui fa riferimento.

FOCUS SULLA RENDITA CATASTALE

La rendita catastale è quel dato numerico indicato dalla visura catastale online che serve ad identificare il valore di un immobile per il fisco. Ogni volta che un immobile diviene agibile (ed entro trenta giorni dalla sua dichiarata agibilità) per la destinazione d’uso prevista il proprietario deve richiedere all’Agenzia del territorio l’attribuzione di una rendita catastale per quell’immobile. Solitamente l’ente si avvale di un perito, o un altro tecnico abilitato alla stima delle rendite catastali, ed è bene sapere che ciascun proprietario di un bene immobile può però proporre un proprio valore di rendita, avvalendosi a sua volta della stima di un professionista. Sussiste quindi un anno di tempo per poter ricorrere presso l’Agenzia, se si constata che la rendita proposta per un dato appartamento non sia conforme al valore stimato da un altro perito non di parte. Ciascuna visura catastale online riporta tra i dati fiscali dell’immobile anche il valore della rendita, è così anche per la visura catastale storica ovviamente. La purtroppo crescente inadeguatezza come strumento per la base imponibile, ha comportato nel tempo l’adeguamento del parametro della rendita catastale, che dal 1997 è aumentata già del 5% per questo motivo. I provvedimenti per le rivalutazioni e gli adeguamenti della rendita catastale interessano tutti i fabbricati che hanno subito delle modifiche sostanziali (non opportunamente dichiarate attraverso una variazione catastale o una comunicazione di inizio lavori) alla struttura dei vani principali, quali bagni e cucine, alla disposizione dei tramezzi o alla destinazione d’uso. È questo ad esempio il caso di fabbricati rurali che a seguito di modifiche e lavori hanno in fine perso il loro carattere di ruralità. Anche i terreni sono tenuti ad avere un valore fiscale che faccia da base imponibile, ma questo non è chiamato rendita catastale, quanto piuttosto reddito dominicale. Il reddito dominicale è indicato parimenti su tutte le visure catastali per terreni e sulla visura catastale storica per terreni.

DAI VANI AL METRO QUADRATO: COME EVOLVERÀ LA TASSAZIONE SUGLI IMMOBILI?

È ormai noto che entro il 2018 la riforma del catasto entrerà in pieno regime, e con essa nuove misure per il calcolo della rendita degli immobili. C’è grande subbuglio e timore, perché anche se alcuni passaggi sono ancora fortemente incerti, quasi tutti gli addetti ai lavori concordano su un punto: con il passaggio dai vani al metro quadro (da dicembre anche già in visura catastale online e non più desumibile solo dal calcolo sulla base della planimetria catastale online) c’è un grosso rischio che la tassazione sugli immobili aumenti notevolmente. Attualmente il sistema delle rendite catastali prevede che a chi è proprietario di un immobile sito nel centro storico di una città o in altra area considerata di pregio (o comunque interessante dal punto di vista del mercato immobiliare) non risulti la medesima rendita catastale di chi possiede una casa in periferia. La rendita catastale sulla visura catastale online è quel valore utilizzato per determinare il valore catastale dell’immobile come base imponibile per le imposte. Questo valore varia a seconda della destinazione d’uso dell’immobile e alla categoria di appartenenza. La rendita definitiva risulta dalla moltiplicazione per un coefficiente prestabilito che varia in relazione ai parametri già citati. Mentre i valori di mercato sono calati in maniera preoccupante, negli ultimi dieci anni le rendite sono rimaste invariate, con le conseguenze del caso. Dal 2018, per determinare il valore fiscale dei beni immobili si terrà conto dei metri quadrati e del valore commerciale del momento, e non più solo del numero dei vani. Sebbene tra le intenzioni della riforma c’è quella far rimanere invariato il gettito, è molto difficile credere che gli enti locali accettino di rivedere al ribasso – ove necessario – le loro aliquote. L’ultimo interrogativo rispetto al Fisco e ai nuovi parametri riguarda l’indicazione della superficie: ancora non è noto se il valore indicato dalla planimetria catastale online rimarrà invariato o se saranno adottate misure correttive a seconda del tipo di destinazione. Non ci resta che aspettare l’entrata in vigore della riforma completa per saperlo.

COME SI DETERMINA LA RENDITA CATASTALE DI UN IMMOBILE?

Il calcolo della rendita catastale immobile è un procedimento importantissimo ai fini della determinazione dell’imposta IMU e Tasi, che i contribuenti sono tenuti a versare entro le scadenze fissate per legge. La rendita catastale è quel valore, attribuito ai fini fiscali, che hanno tutte le unità immobiliari che producono o generano reddito. Il suo valore è ottenuto moltiplicando la consistenza dell’immobile (espressa in vani, o in mq) per il coefficiente, cioè quel valore, riportato nelle tariffe di estimo elaborate dall’Agenzia del Territorio per il Catasto, in funzione della zona censuaria dell’immobile, della sua categoria e classe catastale. Ciascuna visura catastale online, è tenuta a riportare, tra i tanti parametri, quello della rendita catastale. La base imponibile IMU è basata sul valore dell’immobile per quanto riguarda i fabbricati; le aree edificabili invece, non possedendo rendita catastale, necessitano di una valutazione della base imponibile utile al calcolo IMU e di un valore medio di mercato al mq. Il valore imponibile ai fini IMU per terreni agricoli si ottiene invece semplicemente rivalutando il reddito dominicale presente sulla visura catastale online per il 25% e moltiplicandolo per un moltiplicatore di 130.

Per quanto riguarda i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, regolarmente iscritti alla previdenza agricola, questo moltiplicatore è pari a 110. Se un cittadino scopre che nei suoi dati catastali è presente un errore riguardo ad uno o più immobili di sua proprietà, può richiederne la correzione all’Agenzia delle Entrate. La domanda di correzione può essere presentata presso un qualsiasi ufficio, o servendosi del Contact Center. Se l’errore riguarda dati indicati da visure semplici, la correzione può avvenire anche in modo molto celere; il discorso si fa diverso quando a riportare un errore è una planimetria catastale online. In caso di errore riportato sulla planimetria catastale online, purtroppo, la procedura è sempre un po’ più complessa e richiede l’intervento di un perito o di una figura professionale competente chiamata di volta in volta a constatare la situazione di fatto.

 

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

DAL 1 GENNAIO 2016 È IN VIGORE UNA NUOVA MEDIAZIONE TRIBUTARIA ANCHE PER GLI ATTI DI CLASSAMENTO

Dal 1 gennaio 2016 quale conseguenza della riforma del contenzioso tributario è entrata in vigore una nuova mediazione tributaria. Questa stabilisce che anche gli atti di classamento e il processo di ricorso contro la ri-determinazione della rendita catastale dovranno sottostare ad una nuova procedura. Dall’inizio dell’anno, infatti, se l’Ufficio Provinciale del territorio opera alla rettifica del classamento di un immobile in seguito ad un accertamento catastale, dando così origine ad un nuovo valore della rendita sulla visura catastale on line, un eventuale ricorso (che va effettuato entro 60 giorni dalla notifica di rettifica sulla visura catastale online) deve venir prima notificato alla controparte tramite reclamo o mediazione. Precedentemente il ricorso avveniva – entro 60 giorni dalla notifica dell’atto di classamento – mediante presentazione di una domanda presso l’Ufficio responsabile dell’emissione, e attraverso il successivo deposito degli allegati richiamati nel testo presso la segreteria della Commissione Tributaria, che doveva essere effettuato entro i successivi 30 giorni. La nuova procedura, che prevede appunto la mediazione tributaria, deve essere applicata a tutte le controversie mosse contro il Fisco (Equitalia inclusa) anche a livello locale (quindi anche contro atti di Comuni, Regioni e Province), purché l’entità dell’importo del contenzioso non superi i 20mila euro.

Quand’è che si deve effettuare una revisione della rendita catastale?

La rendita catastale, lo ricordiamo, è quel parametro indicato dalla visura catastale online che permette di determinare il valore di un immobile ai fini dell’imposizione di tasse e imposte. Per legge è necessario effettuare la revisione della rendita catastale ogni 10 anni per le tariffe d’estimo e i redditi dei beni immobili a destinazione speciale o particolare. Ma è buona norma effettuare una revisione anche quando, per intervenuti cambiamenti di carattere permanente all’immobile (per cui è sempre bene consultare una visura catastale storica per avere chiari riscontri in tal senso), si riscontra una modifica a carattere permanente della capacità di reddito di un’unità immobiliare. Se il reddito lordo effettivo per un immobile(che corrisponde all’ammontare dei canoni di locazione derivanti dai rispettivi contratti) diverge per un triennio, o per almeno il 50% dal valore della rendita catastale, si ritiene opportuno effettuare la revisione. Per gli immobili di proprietà privata, siti in microzone comunali, il cui rapporto tra il valore medio di mercato diverge considerevolmente dal valore medio catastale ai fini ICI (fino al 2011) è prevista la revisione della rendita catastale. Infine, la richiesta di revisione della rendita catastale si applica a tutti gli immobili non dichiarati in catasto e a tutti quelli che presentano dati di classamento non in linea con quelli in possesso del catasto.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

RENDITA CATASTALE ED IMBULLONATI: LE NOVITÀ PREVISTE DALLA LEGGE DI STABILITÀ 2016

Tra le innovazioni della Legge di Stabilità 2016, in tema di determinazione della rendita catastale e nel riguardo dei fabbricati di categoria D ed E (unità immobiliari urbane a destinazione speciale e particolare) vi è quella che esclude dal calcolo della rendita catastale i macchinari, i congegni ed altri impianti funzionali e considerati fondamentali per un determinato processo produttivo (i cosiddetti “imbullonati”).

La rendita catastale è quel parametro indicato dalla visura catastale online che permette di determinare il valore di un immobile ai fini dell’imposizione diretta e l’imposta municipale propria (IMU). A seconda della classificazione e della destinazione d’uso di un immobile, il valore catastale (o rendita catastale rivalutata) viene ricavato moltiplicando il valore della rendita per un coefficiente prestabilito, che varia, a seconda della destinazione d’uso dell’immobile e alla sua categoria catastale di appartenenza. Esiste poi un ulteriore parametro per determinare la rendita catastale, che risponde alla definizione di classe catastale, ma per chi volesse avere ulteriori specifiche sulla struttura della visura catastale online o della visura catastale storica, rimandiamo a post precedentemente pubblicati su questo blog o alla nostra pagina, che contiene ogni tipo di chiarimento.

Come previsto dalla circolare 1 febbraio 2016, 2/E, le industrie, le centrali e le stazioni elettriche non subiranno la tassazione di turbine, aerogeneratori, grandi trasformatori, altoforni, così come tutti gli impianti fondamentali per le linee produttive, indipendentemente dalla loro tipologia, rilevanza dimensionale o modalità di connessione. Sono esclusi dalla stima anche i pannelli fotovoltaici (fatta eccezione per quelli integrati sui tetti e nelle pareti della struttura, che quindi non possono essere rimossi senza la copertura o la parete a cui sono agganciati). Per quanto riguarda le unità immobiliari già censite è possibile presentare un atto di aggiornamento (indipendente dalla realizzazione o meno di interventi edilizi) per ricalcolare la rendita catastale definitiva che dovrà poi risultare dalla visura catastale on line. In questo modo il nuovo parametro escluderà eventuali componenti impiantistiche che secondo il nuovo criterio voluto dalla legge di Stabilità 2016 non sono ormai più oggetto della stima diretta.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

TORNIAMO A PARLARE DI VISURE CATASTALI!

La visura catastale è un documento ufficiale (che però non ha valore probatorio) rilasciato dall’Agenzia delle Entrate. Contiene i dati principali di un immobile, fabbricato o terreno presente sul territorio italiano. Le caratteristiche principali di una visura sono le medesime, sia che essa sia stata erogata direttamente da un ufficio dell’Agenzia del Territorio, sia che essa sia una visura catastale online. I parametri per l’identificazione di un immobile che essa contiene sono infatti i medesimi, e sono sempre cinque: il Comune, la sezione urbana, il foglio, la particella (o mappale) e il subalterno. Mediante questi semplici dati è possibile risalire praticamente a ciascun immobile regolarmente riconosciuto dal catasto italiano!

La visura catastale on line fornisce però altre informazioni, di grande importanza per i contribuenti, i cosiddetti “dati di classamento”: la categoria catastale, la classe, il numero di vani e/o l’indicazione di superficie in mq, l’indicazione della zona censuaria con eventuale indicazione di microzona (se presente), la consistenza, la rendita catastale ed il reddito dominicale (se la visura catastale online è stata richiesta per un terreno). Su tutte le visure sono indicati poi altri tipi di dati, quali ad esempio l’indirizzo e i dati anagrafici del proprietario, del nudo proprietario e – se presente – dell’usufruttuario dell’immobile.

Le informazioni principali contenute in una visura catastale, riguardano quindi, i dati identificativi e reddituali di un bene immobile, assieme ai dati anagrafici relativi al suo proprietario. Esiste una modalità differente di visura, conosciuta col nome di visura catastale storica, che restituisce la situazione catastale di un dato bene immobile nell’interezza della sua storia, dall’edificazione fino al momento presente. Questa visura è particolarmente utile a chi necessita di conoscere tutte le variazioni avvenute nel tempo per un dato immobile.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

MACCHINARI ED IMBULLONATI ESCLUSI: RENDITA CATASTALE 2016

È notizia di oggi che, per la Legge di Stabilità 2016, i macchinari considerati funzionali al processo produttivo (congegni, attrezzature ed altri impianti funzionali) saranno esclusi dalla determinazione della rendita catastale. E dato che la rendita catastale, così come previsto dalla visura catastale online, stando all’ex art. 23 r.d.l. 13/4/1939 nº 652, «costituisce la base per la determinazione, nei modi che saranno stabiliti per legge, del reddito imponibile soggetto alle imposte ed alle sovrimposte» per macchinari e congegni suddetti non avverrà alcuna attribuzione fiscale. Un provvedimento atto ad introdurre agevolazioni in materia di accatastamento e di tassazione dei beni immobili ad uso produttivo e a destinazione speciale e che sarà in vigore, limitatamente all’anno di imposizione 2016, per gli atti presentati entro e non oltre il 15 giugno 2016. Le rendite catastali rideterminate dalla visura catastale on line avranno poi effetto retroattivo, dal 1 gennaio 2016.
Il 1 giorno del nuovo anno, sarà importante anche perché vedrà l’entrata in vigore di un provvedimento che stabilisce che la determinazione delle rendite catastali degli immobili a destinazione speciale (soprattutto per quelli facenti parte delle categorie dei gruppi D ed E) avverrà solamente partendo da una stima diretta (che tenga conto dello stato del suolo e delle costruzioni presenti così come degli elementi ad essi strutturalmente connessi). Eccezioni a parte, nella suddetta stima dovranno essere prese in considerazione solo quelle componenti che ricadono all’interno del perimetro delle unità immobiliari, rappresentato in una planimetria catastale online redatta nel rispetto delle disposizioni regolanti la materia.
Saranno pertanto esclusi, come preannunciato, tutti i macchinari, i congegni e le attrezzature ed impianti funzionali al processo produttivo, ivi compresi i cosiddetti “imbullonati”.
Ai fini della tassazione immobiliare, così come indicato dalla visura catastale online, la base imponibile sarà da calcolarsi (in esplicita deroga all’art.13, c. 4 del D.L. n.201/2011) applicando specifici moltiplicatori alla rendita catastale, vigente dal 1 gennaio dell’anno di imposizione. Ecco perché le nuove rendite saranno applicate, ai fini della determinazione della base imponibile per IMU e TASI, dal 1 gennaio 2016 e non dal 1 gennaio 2017.

Per ulteriori dettagli sulle visure catastali consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

NOVITÀ DAL MONDO DEL CATASTO: ARRIVANO I METRI QUADRI SULLA VISURA CATASTALE

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Il primo passo per l’implementazione del Catasto Digitale prevede l’inserimento dei metri quadrati (reali e ai fini TARI) come nuovo parametro presente sulle visure catastali. Da alcuni questa novità è considerata indispensabile al fine di ottenere un’uniformità e una trasparenza maggiori. Ma a quanto pare, l’inserimento del nuovo parametro non convince ancora del tutto gli esperti del settore. Le perplessità si articolano prendendo le mosse da due argomentazioni principali: la prima si fonda sul fatto che molto spesso i dati forniti dalle visure non sono correttamente aggiornati (mentre la corrispondenza dei metri quadrati della visura catastale dovrà per legge corrispondere con i parametri indicati dalle planimetrie catastali) e se così non fosse, spetterebbe al contribuente il compito di rettificare i dati attraverso una procedura ancora poco nota.

La seconda obiezione riguarda la possibile confusione ingenerata dal fatto che il parametro della rendita catastale, mantenuto ai fini fiscali almeno fino all’introduzione della nuova riforma sul Catasto, sarà ancora basato sull’unità di misura dei vani.

Dal 9 novembre 2015, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha inserito nella visura catastale i nuovi dati sui metri quadrati degli immobili per tutte le unità di categoria A, B e C. Facendo leva su un principio di semplificazione tutto a vantaggio dei contribuenti, l’Agenzia si propone di garantire a tutti accesso diretto a dati precedentemente disponibili solo agli addetti ai lavori, mediante appunto, la nuova visura catastale. Sarà importante è non confondersi sulle due nuove voci indicate dalla visura catastale (i metri quadrati calpestabili ai fini TARI e metri quadrati catastali reali)! Scopriamo quali sono e come vanno distinte:

  • I metri quadrati calpestabili si riferiscono a tutte le superfici “abitabili” dell’immobile che non sono coperte da pareti, senza distinzione di muri divisori, perimetrali o portanti. Nel calcolo della metratura calpestabile non si fa riferimento ad alcun coefficiente, l’immobile è preso in considerazione nella sua totalità (tutti i vani contano allo stesso modo, senza distinguerne “la funzione”, atrii, vani scale, balconi, terrazze e ripostigli compresi.
  • Il calcolo dei metri quadrati ai fini della Tassa sui Rifiuti (Tari), per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazze o altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. È un’informazione utile a determinare, direttamente e tramite visura, la base imponibile per il calcolo della tassa sui rifiuti.

Rispetto al calcolo dei metri di un’unità immobiliare vi è poi un ultimo parametro di riferimento: – questo non indicato dalle visure catastali – quello dei metri quadrati commerciali.

  • Il dato della metratura commerciale, utile ai fini delle operazioni di compravendita degli immobili, è ottenuto sottoponendo la superficie fisicamente misurata dei vari ambienti all’applicazione di un coefficiente in percentuale che ne “aggiusta” il valore finale. Questo parametro serve a mettere in relazione la superficie reale dell’ambiente con la funzione dell’ambiente stesso, e con il valore ne deriva nell’economia complessiva degli spazi.

Ad ogni modo, con l’aggiunta dei metri quadrati in visura catastale da oggi in poi sarà più semplice calcolare il valore commerciale dell’immobile, prendendo a riferimento le quotazioni immobiliari pubblicate dalla stessa Agenzia delle Entrate. Niente più inganni dovuti alle superfici “gonfiate” in sede di vendita, stimare il reale valore di mercato di un’unità immobiliare non sarà più un problema.

Sembra che il dato della superficie complessiva dell’immobile faciliterà le operazioni di compravendita, garantendo effettivamente maggiore uniformità: nessuno più potrà confondersi tra metri quadrati calpestabili e metri quadrati commerciali.

Per la determinazione delle tasse sugli immobili (Imu e Tasi)per il momento il valore di riferimento rimarrà la rendita catastale, che, fino all’entrata in vigore della Riforma del Catasto continuerà ad essere basata sul calcolo dei vani. Il problema del disallineamento tra rendite catastali e valore di mercato degli immobili non sembra di facile risoluzione.

Come già preannunciato, ai fini TARI saranno indicati i metri quadrati calpestabili. Addio auto-dichiarazione, l’unico dato su cui il Comune si baserà per calcolare la TARI sarà presente in visura catastale!

Tuttavia, il punto dolente di tutta la questione Catasto rimane quello della mancata attuazione della tanto agognata Riforma. Concepita sotto il Governo Monti e già prevista per il 2015, non vedrà la luce, probabilmente, fino al 2016 inoltrato. Non è ancora chiaro in che modo sarà possibile ottenere una semplificazione dei meccanismi mantenendo l’invarianza del gettito fiscale, e come sarà possibile preservare neutralità ai fini fiscali senza intervenire sull’IMU e sulla Tasi. Ai posteri l’ardua sentenza.

Per ulteriori dettagli consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

COME SI LEGGE UNA VISURA CATASTALE ON LINE?

Come si legge una visura catastale online?

La visura catastale è un documento pubblico, contenente le principali informazioni custodite dalla banca dati telematica dell’Agenzia del territorio, è richiedibile da chiunque, e viene regolarmente rilasciato anche online. Ottenere una visura catastale online è molto semplice, ma spesso i dati possono risultare un po’ criptici, soprattutto a chi non ha mai avuto davanti agli occhi una visura.

La visura catastale si presenta generalmente come un documento della lunghezza di una pagina che, mediante una tabella riassuntiva, fornisce informazioni circa le unità immobiliari (elencate e raggruppate per comune di appartenenza), circa la loro intestazione (cioè l’indicazione dei dati anagrafici e delle quote di possesso dei proprietari, eventualmente anche sugli usufruttuari), sull’ubicazione dell’immobile (il comune e l’indirizzo dove si trova) e i dati catastali relativi ad esso (rendita, classe, categoria, ecc).

È possibile richiedere una visura per soggetto o per immobile, una visura catastale in modalità ordinaria o una visura catastale storica.

La visura catastale con ricerca per soggetto elencherà tutti gli immobili intestati ad una data persona (il soggetto, appunto) così come risultanti in catasto.

La visura catastale con ricerca per immobile (che è del tutto identica nella sua forma ad una visura per soggetto), evidenzierà i dati catastali e gli intestatari di un singolo immobile, individuabile da una ricerca per indirizzo di locazione o per specifici dati catastali (foglio, particella e subalterno).

Il foglio è la porzione di terreno comunale che dalle mappe cartografiche catastali indica la posizione dell’immobile, via via scendendo maggiormente nello specifico, all’interno di un foglio, la particella o mappale (porzione di mappa) indica la porzione di terreno o di fabbricato all’interno del quale è presente l’immobile. È indicato da un numero e come il foglio, non può essere omesso da una visura catastale. Infine, il subalterno indica una singola unità immobiliare presente su una particella. Questo dato è fondamentale per l’identificazione univoca di un immobile tra tanti

La visura catastale ordinaria differisce da una visura catastale storica solo per il fatto che quest’ultima riporta tutti i dati sull’immobile, partendo dalla sua edificazione per giungere fino al momento presente; una visura ordinaria invece si limita a fornire dati recenti e aggiornati alla data in cui è stata estratta.

I dati di classamento contenuti nella visura catastale online sono quelli più importanti, soprattutto ai fini della determinazione delle imposte sul reddito. La categoria catastale indica la tipologia delle unità immobiliari e differisce in base alle caratteristiche che determinano la destinazione ordinaria o permanente dell’immobile. La classe indica “il grado di produttività” delle unità immobiliari presenti sulla visura catastale e si suddivide in A, B e C. La visura può riportare la dicitura “classe unica” in assenza di una ripartizione in classi della redditività nella zona censuaria. La consistenza indica la dimensione dell’unità immobiliare. Per gli appartamenti e gli uffici si esprime in vani, per negozi, magazzini e altre attività appartenenti alla categoria di tipo C, in metri quadrati. La rendita catastale infine, corrisponde ad un parametro che si ottiene moltiplicando la consistenza dell’immobile per una tariffa unitaria specifica per Comune, zona censuaria e corrispondente a categoria e classe di quel determinato immobile. In base al valore della rendita catastale è possibile determinare l’entità di imposte quali Imu, Tasi e imposte di registro.

Per ulteriori dettagli consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.