RICHIEDERE UNA VISURA, RICHIEDERE UNA PLANIMETRIA, COSA CAMBIA?

Una delle domande più frequenti degli acquirenti dei servizi catastali riguarda le modalità di richiesta di visure e planimetrie. In che maniera la richiesta della planimetria catastale online è più complicata di una semplice visura? Cosa cambia? Per l’utente che effettua una richiesta cambia praticamente ben poco. Egli è tenuto a fornire informazioni per la ricerca di entrambi i servizi, ma mentre la visura catastale online è un documento pubblico, e per questo richiedibile da chiunque, la planimetria no. Ogni privato cittadino può infatti consultare le banche dati delle Agenzie del Territorio, effettuando un’interrogazione presso gli uffici o può acquistare una visura dal suo personal computer senza alcun problema. Per richiedere una visura catastale online, infatti servono pochi dati, e data l’efficienza degli archivi catastali in materia di ricerca è semplice rintracciare un immobile anche per chi non possiede il nome dell’intestatario o i dati catastali. Se l’immobile è stato accatastato correttamente infatti si riesce a risalirvi anche tramite indirizzo e numero civico.

La richiesta della planimetria è un po’ più complicata poiché questo documento è “coperto” dalle leggi sulla privacy. Capire perché è molto semplice: la planimetria catastale online è un disegno in scala, che quindi restituisce un’immagine conforme alla realtà degli ambienti interni di un fabbricato, compresa di divisione degli spazi, presenza (o assenza) di balconi, ripostigli, cantine e soppalchi, ecc. Cosa che, a parte l’ovvia violazione del diritto a non voler divulgare informazioni circa la condizione della propria residenza, rende concreta – ahimé – la possibilità di delinquere. Ecco perché, per richiedere una planimetria catastale è necessario firmare una liberatoria e certificare la propria identità e qualità rispetto all’immobile. Nessun gestore di servizi catastali affidabile rilascerà mai una planimetria senza prima aver ricevuto esplicita autorizzazione dai proprietari dell’immobile in tal senso, pena il pagamento di fortissime penali (o peggio) per aver violato la legge.

PRA E DIGITALIZZAZIONE

Grazie ad una completa digitalizzazione del settore pratiche auto, la quasi totalità dei documenti gestiti da Pra e Motorizzazione Civile, tradizionalmente disponibili in modalità esclusivamente cartacea, sono ora in versione telematica. Tramite codici e passwords è infatti possibile connettersi da qualsiasi luogo e accedere a ciascuna informazione di interesse. Prima tappa, ottobre 2015: Pra e Motorizzazione cessano di erogare tagliandi e certificati di proprietà dei veicoli in formato cartaceo. Da oramai più di un anno è infatti possibile consultare il proprio certificato di proprietà digitalmente. Da gennaio 2016 è iniziato il lungo processo di “cancellazione” del Pra che ha lo scopo di produrre meccaniche sempre più celeri per la produzione e l’amministrazione delle pratiche auto. L’obiettivo finale è la completa de-materializzazione delle pratiche relative alla proprietà del mezzo, agli atti di vendita e ai passaggi di proprietà. Fino ad oggi Pra e Motorizzazione hanno avuto funzioni differenti per aspetti amministrativi spesso collidenti: il Pra è l’ente preposto alla gestione dei dati e la Motorizzazione quello tenuto ad amministrare e gestire la circolazione dei veicoli e la loro esistenza simultanea, unita ad una burocrazia lenta e farraginosa ha creato non poco spesso difficoltà e ritardi nell’erogazione dei servizi ai cittadini.

Il principale documento erogato dal Pra che fornisce informazioni di natura tecnica, anagrafica e giuridica sui veicoli è la visura pra. Da ormai diversi anni è possibile acquistare online la visura pra partendo da una ricerca per targa o per telaio. Un altro importante servizio ormai disponibile anche online è la visura cronologico proprietari pra. Non una visura vera e propria, ma un documento in grado di fornire tutte le informazioni precise relative alle compravendite e ai passaggi di proprietà. La Motorizzazione Civile invece è responsabile dell’erogazione del Libretto di Circolazione e del Certificato di Proprietà, ora Certificato di Proprietà Digitale. Da qualche mese a questa parte anche l’Agenzia delle Entrate ha accelerato il suo processo di digitalizzazione e informatizzazione in materia di pratiche, permettendo anche online il calcolo bollo auto e il suo immediato pagamento (precedentemente era possibile effettuare il calcolo bollo auto presso le sedi Aci, o rivolgendosi ad un ufficio privato di pratiche auto).

FOCUS SU REGISTRO IMPRESE E VISURA CAMERALE

Secondo il Codice Civile, il Registro Imprese è un registro pubblico che contiene, raggruppa e fornisce i dati (dalla costituzione, alle modifiche, alla cessazione) di tutte le imprese italiane, di qualsiasi forma giuridica e settore di attività economica. Ciascuna impresa è tenuta ad iscriversi al Registro delle Imprese dopo la sua costituzione, poiché questo rappresenta la fonte primaria di certificazione dei dati costitutivi delle società, ed ha quindi funzione pari a quella di un’anagrafe, che funziona anche online. Il registro delle imprese unifica i dati che un tempo erano contenuti nei registri delle società (redatti e tenuti dalle Cancellerie commerciali dei Tribunali) e quelli del Registro Ditte (tenuti un tempo dalle Camere di Commercio). Il Registro Imprese fornisce un quadro completo della situazione giuridica di ciascuna impresa, conservando gli atti ed i documenti relativi a tutta la vita dell’impresa, ed è inoltre un archivio utile all’elaborazione di indicatori di sviluppo economico ed imprenditoriale. Il Registro Imprese esiste dal 1942, ma venne attuato in maniera più completa a partire dal 1993, quando fu messa in atto la Legge relativa al riordino delle Camere di Commercio (Legge 29 dicembre 1993, n.580) ed il suo relativo Regolamento, messo in atto e reso operativo con il DPR n.581 del 1995. È diviso in due sezioni principali: la sezione ordinaria e la sezione speciale, a cui sono tenuti a iscriversi i piccoli imprenditori commerciali, le società semplici, gli imprenditori agricoli individuali, gli imprenditori artigiani, le società tra professionisti, le organizzazioni private qualificabili come “imprese sociali”,  gli atti di società di capitali in lingua comunitaria diversa da quella italiana, le società o enti che esercitano attività di direzione e coordinamento e quelle che vi sono soggette. Dal primo aprile del 2010 il Registro imprese è dotato di un sistema di inserimento e comunicazione dei dati che permette alle aziende di gestire gli adempimenti relativi all’apertura, alle variazioni e alla chiusura di un’impresa direttamente online. Tutte le pratiche sottoscritte in questo modo vengono  inoltrate telematicamente agli uffici del Registro Imprese, mentre le ricevute e le comunicazioni vengono girate all’indirizzo PEC indicato dall’impresa al momento dell’inizio della procedura online, garantendo così un’ulteriore semplificazione delle procedure di comunicazione tra uffici ed imprese.

I prospetti richiedibili al Registro Imprese sono:

  • Tutti i tipi di certificati o visure (ordinari, storici, di deposito, siano essi in formato cartaceo o una visura camerale online).
  • Le copie degli atti e dei bilanci (anche questi richiedibili anche tramite visura camerale online).
  • Gli elenchi delle imprese.
  • Le schede sulle persone e sulle imprese iscritte al registro.
  • Le schede sui soci.

Se il Registro Imprese è l’anagrafe delle imprese, la visura camerale è la carta di identità dell’impresa. Essa è infatti l’unico documento che fornisce informazioni di natura legale, economica e amministrativa su qualsiasi impresa italiana, individuale o collettiva. La visura camerale è richiedibile anche online, ma non ha valore di certificato, permette però di attestare la veridicità dei dati dichiarati dall’impresa per cui è stata richiesta. Ricordiamo che ogni paese ha un proprio sistema di registrazione dei dati delle imprese presenti sul territorio, per cui non è sempre facile riuscire a trovare un equivalente della visura camerale italiana! In tutti i paesi che hanno un regolare volume d’affari con l’Italia però si registra la presenza di camere di commercio che fungono da rappresentanze estere per l’Italia, a cui è possibile rivolgersi per ottenere l’equivalente di una visura camerale online per le aziende locali.

IL CATASTO DIGITALE

Era facoltativo fino a qualche giorno fa l’invio di documentazioni Docfa tramite piattaforme online per l’aggiornamento delle banche dati catastali. Dal 1 giugno 2015 è entrata in vigore, di fatto, l’obbligatorietà delle procedure telematiche per la trasmissione degli atti tecnici di aggiornamento catastale.

La nuova modalità, divenuta esclusivamente online, consentirà al catasto un aggiornamento e un allineamento alle corrispettive banche dati europee.

Il catasto è quindi destinato ad una digitalizzazione progressiva che comporterà non pochi vantaggi ai professionisti coinvolti e alle Amministrazioni, oltre a minori seccature burocratiche per i cittadini.

I dati potranno essere inviati comodamente dall’ufficio – evitando quindi le file agli sportelli – in qualunque giorno della settimana e senza limiti di orari. Il software messo a disposizione per l’invio degli atti di aggiornamento catastale si chiama PREGEO (sigla che sta per “pretrattamento atti geometrici”). L’Agenzia delle Entrate ha già annunciato che nella fase iniziale gli Uffici Provinciali forniranno supporto a tutte le figure professionali coinvolte, permettendo segnalazioni in caso di irregolarità del funzionamento telematico e garantendo assistenza per eventuali chiarimenti o dubbi.