Quanto a lungo permangono i dati rintracciabili mediante una visura camerale online?
I dati personali depositati alla Camera di Commercio e, per persona fisica, consultabili attraverso una visura camerale online, per quanto tempo permangono? È una domanda che si pongono in molti, dato che esiste certamente quello che può essere definito “diritto all’oblio”: si può ottenere che tali dati non permangano o addirittura vengano cancellati dall’ente camerale? Una società amministrata che, mettiamo per ipotesi, sia fallita, deve continuare ad essere visualizzata in questo modo? In parole semplice: quale diritto deve prevalere? Quello che prevede la libera e pubblica consultazione di questi dati o quello privato, di chi, ad esempio, non vuole per sempre essere nominato in relazione ad un’attività fallita?
Viene definita “anonimizzazione” dei dati personali ed è, a tutti gli effetti, un diritto. Una semplice visura camerale online dovrebbe fornirci indicazioni sine die. Ma la faccenda diventa più complessa perché non coinvolge solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea. La Direttiva 2012/17/Ue parla chiaro: i Registri delle Imprese dovranno essere più ampi e contenere informazioni più approfondite. Entro giugno di quest’anno, l’Unione renderà conto del cosiddetto B.R.I.S. o Business Registers Interconnection System. Ma a queste domande dell’Europa la Cassazione risponde con un’ordinanza, la 15096 del 2015: le informazioni conservate (le cosiddette Data Retention) sono messe in discussione e così anche i tempi di permanenza nei registri. il Registro Europeo delle Imprese ha già delle limitazioni ben chiare, che la Cassazione ha preso in analisi. Per il momento il diritto non chiarisce la questione e la Corte Europea dovrà, prima di Giugno, esprimersi in materia.