COSA C’È DIETRO UNA VISURA CATASTALE ONLINE?

La visura non è una mera sintesi di dati e atti catastali relativi ad un immobile. Prima di tutto essa è un documento che permette di acquisire dati identificativi e reddituali di terreni e fabbricati (i vari: sezione, foglio, particella, subalterno) mediante i quali è possibile rintracciare fisicamente sul territorio urbano proprio quella data unità. Poi, ciascuna visura catastale online permette la consultazione di dati anagrafici delle persone fisiche e giuridiche aventi diritto di proprietà sui suddetti terreni e fabbricati. Grazie ai dati catastali risultanti dalla visura catastale on line è possibile ottenere anche dati grafici di terreni (mappa catastale) o di unità immobiliari urbane (planimetria catastale online). La planimetria catastale online infatti consente di desumere – in conformità alle regole catastali – contorni, suddivisione e distribuzione dei locali interni di un immobile, dati metrici e altre informazioni.

Un’altra importante caratteristica della visura catastale, tuttavia, è il suo essere una sorta di “promemoria fiscale”, promemoria e garanzia assieme, per il proprietario dell’immobile. La visura deve riportare per legge tutte le informazioni principali relative ad un immobile regolarmente registrato e censito in catasto. Le informazioni contenute devono essere sempre aggiornate e precise. In particolare tra esse quella della rendita catastale, che rappresenta il valore fiscale attribuito a tutti i fabbricati (per i terreni esiste il reddito dominicale ed agrario, che ha la stessa funzione ed importanza della rendita catastale) censiti sul suolo italiano e che costituisce un parametro fondamentale per la determinazione delle imposte sugli immobili. La rendita catastale è importantissima anche per la stipula di atti di compravendita, di donazione e di successione. Essa determina, in definitiva, il valore di un immobile, cambia infatti in base alla categoria, alla classe, e al Comune in cui l’unità immobiliare si trova.

GUIDA ALLA VISURA CATASTALE

Oggi esaminiamo una visura catastale passo per passo, e spieghiamo in cosa differisce dalla sua versione in formato storico.

La visura catastale online appare come una scheda dell’immobile, aggiornata ad una data che viene sempre indicata sotto il suo titolo che appare in alto, centralmente (nella sezione: situazione atti informatizzati al … e data).

Il primo box dall’alto riporta i dati della richiesta di visura: Comune e Provincia in cui l’immobile è sito, e, se la visura è stata chiesta per dati catastali, i principali dati catastali (foglio, particella e subalterno) oltre alle informazioni circa il tipo di catasto (fabbricati o terreni) che ne custodisce e di seguito emana, visura ufficiale; oppure i dati salienti dell’intestatario, se la visura è stata chiesta partendo da un nominativo.

Il secondo box della visura catastale online riporta in forma di schema i dati salienti dell’immobile o degli immobili. È possibile – se la ricerca è stata fatta per nome dell’intestatario – che compaiano di seguito più immobili nello stesso schema. In testa sono indicati sezione, foglio, particella e subalterno (i parametri catastali per trovare fisicamente l’immobile nello spazio urbano); poi zona censuaria, microzona, categoria, classe, consistenza e rendita (i cosiddetti dati di classamento, che individuano tipologia e rendita dell’unità immobiliare, i parametri per individuare la base imponibile su cui calcolare l’ammontare delle tasse da pagare per il possesso dell’appartamento), infine si possono trovare altre informazioni importanti, quali ad esempio l’indirizzo, le eventuali variazioni catastali ecc.

Nel terzo box dall’alto la visura riporta i dati relativi all’intestatario/i dell’immobile: dati anagrafici, codice fiscale e l’indicazione dei diritti e degli oneri reali sul bene.

Nel caso di una visura catastale storica, le informazioni sopraelencate saranno indicate in maniera più sintetica, per far posto alla cronologia degli eventi dell’unità immobiliare dalla sua edificazione ad oggi. La visura catastale storica infatti permette di avere informazioni anche circa eventuali lavori e modifiche avvenute sull’originale disposizione dell’unità, passaggi di proprietà e variazioni in ambito di diritti ed oneri reali.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

VISURA O PLANIMETRIA CATASTALE?

La visura e la planimetria catastale online sono due servizi relativi ai beni immobili, che spesso possono venir confusi nella loro funzione e rappresentazione. Cominciamo ad evidenziarne caratteristiche, similitudini e differenze:

  • La visura catastale online è l’unico documento che elenca i dati di classamento dell’immobile: la classe e la categoria catastale, il numero di vani, la superficie in mq, la zona censuaria (con eventuale microzona), la consistenza e la rendita catastale – se si tratta di un fabbricato, o il reddito dominicale se si tratta di un terreno.
  • La planimetria si presenta come un disegno, o una piantina in scala di un fabbricato. Grazie ad essa è possibile avere una panoramica della disposizione dei vani dell’unità, delle relative pertinenze (cantine, giardini, box ecc) ed altri dati di natura tecnica, quali ad esempio l’altezza dei vani, la destinazione degli stessi e persino l’indicazione dell’orientamento dell’unità immobiliare rispetto al Nord. Anche la planimetria riporta l’indicazione della superficie totale e di ciascun vano all’interno di un’unità abitativa. Ma lo fa aggiungendo il supporto grafico, che è sempre importantissimo.
  • Genericamente la planimetria catastale viene utilizzata da chi deve avere informazioni di natura tecnica su un bene immobile, mentre la visura è richiesta principalmente per avere informazioni di natura fiscale o circa la proprietà di un bene, ma non è sempre solo così. La planimetria infatti ha una grandissima importanza nelle compravendite, dal momento che è diventata un documento indispensabile per la stipula di contratti, l’unico documento atto a comprovare la conformità catastale.
  • La visura catastale online si può riferire ad un fabbricato o terreno regolarmente censito (o “accatastato”) presso uno degli Uffici del Territorio che fanno capo all’Agenzia delle Entrate. La planimetria invece può fare riferimento soltanto ad un fabbricato; per una rappresentazione grafica di un terreno si può richiedere una Mappa catastale.
  • La visura evidenzia dati censuari sull’immobile: Comune, sezione urbana, foglio, particella, subalterno come in una griglia, lo fa anche la planimetria catastale online, ma in maniera differente, semplicemente per identificare il fabbricato a cui fa riferimento.

COSA FARE QUANDO I DATI DI VISURA E PLANIMETRIA NON CORRISPONDONO?

Ecco un piccolo vademecum per tutte le persone che hanno riscontrato errori sulla visura catastale o sulla planimetria catastale online. A chi non è capitato di richiedere una visura per un immobile e di notare difformità con i dati forniti per lo stesso immobile da una planimetria? Visure e planimetrie sono documenti molto diversi. La visura fornisce i dati identificativi dell’immobile (sezione, foglio, particella e subalterno, che servono a rintracciare il luogo in cui l’immobile si trova fisicamente, sulla base degli schemi catastali), l’indirizzo, i dati anagrafici del proprietario (e di eventuali usufruttuari o nudi proprietari, se la proprietà è condivisa e la visura è una visura per immobile lo segnalerà), e i dati cosiddetti “di classamento”. I dati di classamento indicati dalla visura catastale online corrispondono a categoria, classe, numero di vani e/o metri quadri, zona censuaria ed eventuale microzona – se presente per il catasto -, consistenza, rendita e reddito dominicale per i terreni.

La planimetria catastale online invece, altro non è che un disegno, una piantina. Piantina che rappresenta graficamente  gli spazi interni dell’immobile. Ad un primo sguardo, in presenza di una planimetria catastale è possibile distinguere la distribuzione interna dei vani dell’appartamento, e individuare dove si trovano le camere, la cucina, il soggiorno, i bagni e persino eventuali pertinenze dell’unità immobiliare, quali cantine, ripostigli, cantinole e giardini. In secondo luogo la planimetria riporta i dati catastali (proprio come la visura catastale online) e altri dati tecnici, quali ad esempio l’altezza dei vani, le varie destinazioni dei locali, l’orientamento dell’immobile rispetto al nord e l’indicazione del piano dell’unità abitativa.

È possibile che talvolta i dati catastali indicati da visura e planimetria non corrispondano. Come procedere in questi casi?

Per tutti gli utenti con credenziali già registrate sulle piattaforme Entratel o Fisconline, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione uno sportello online che permette la correzione degli errori che non richiedono l’intervento diretto di un perito. Le planimetrie catastali fanno casistica a sé, richiamando praticamente sempre l’intervento di un professionista per la verifica della corrispondenza con lo stato di fatto. Se l’errore riguarda però inesattezze circa i dati del proprietario dell’immobile (nominativo o codice fiscale errati, luogo e data di nascita errati ecc) sia su visura che su planimetria, è possibile presentare richiesta di correzione tramite il Contact Center dell’Agenzia delle Entrate. L’utente dovrà trovarsi in possesso dell’atto notarile di acquisto (o un altro atto pubblico), della dichiarazione di successione, la domanda di voltura catastale, o, se presente, di una copia della denuncia di nuova costruzione o di variazione, così come presentate al catasto. Se invece l’errore riportato dalla visura riguarda più direttamente i dati dell’immobile o altro (es: variazioni nel numero di vani o dei metri quadrati dichiarati dell’unità), sarà necessario essere in possesso dell’identificativo catastale dell’immobile e gli estremi di uno dei seguenti documenti: atto notarile di acquisto, dichiarazione di successione, una denuncia al catasto per nuova costruzione o di variazione (e tutti gli altri eventuali documenti che possano aiutare ad attestare le avvenute variazioni).

COME SI LEGGE UNA VISURA CATASTALE ON LINE?

Come si legge una visura catastale online?

La visura catastale è un documento pubblico, contenente le principali informazioni custodite dalla banca dati telematica dell’Agenzia del territorio, è richiedibile da chiunque, e viene regolarmente rilasciato anche online. Ottenere una visura catastale online è molto semplice, ma spesso i dati possono risultare un po’ criptici, soprattutto a chi non ha mai avuto davanti agli occhi una visura.

La visura catastale si presenta generalmente come un documento della lunghezza di una pagina che, mediante una tabella riassuntiva, fornisce informazioni circa le unità immobiliari (elencate e raggruppate per comune di appartenenza), circa la loro intestazione (cioè l’indicazione dei dati anagrafici e delle quote di possesso dei proprietari, eventualmente anche sugli usufruttuari), sull’ubicazione dell’immobile (il comune e l’indirizzo dove si trova) e i dati catastali relativi ad esso (rendita, classe, categoria, ecc).

È possibile richiedere una visura per soggetto o per immobile, una visura catastale in modalità ordinaria o una visura catastale storica.

La visura catastale con ricerca per soggetto elencherà tutti gli immobili intestati ad una data persona (il soggetto, appunto) così come risultanti in catasto.

La visura catastale con ricerca per immobile (che è del tutto identica nella sua forma ad una visura per soggetto), evidenzierà i dati catastali e gli intestatari di un singolo immobile, individuabile da una ricerca per indirizzo di locazione o per specifici dati catastali (foglio, particella e subalterno).

Il foglio è la porzione di terreno comunale che dalle mappe cartografiche catastali indica la posizione dell’immobile, via via scendendo maggiormente nello specifico, all’interno di un foglio, la particella o mappale (porzione di mappa) indica la porzione di terreno o di fabbricato all’interno del quale è presente l’immobile. È indicato da un numero e come il foglio, non può essere omesso da una visura catastale. Infine, il subalterno indica una singola unità immobiliare presente su una particella. Questo dato è fondamentale per l’identificazione univoca di un immobile tra tanti

La visura catastale ordinaria differisce da una visura catastale storica solo per il fatto che quest’ultima riporta tutti i dati sull’immobile, partendo dalla sua edificazione per giungere fino al momento presente; una visura ordinaria invece si limita a fornire dati recenti e aggiornati alla data in cui è stata estratta.

I dati di classamento contenuti nella visura catastale online sono quelli più importanti, soprattutto ai fini della determinazione delle imposte sul reddito. La categoria catastale indica la tipologia delle unità immobiliari e differisce in base alle caratteristiche che determinano la destinazione ordinaria o permanente dell’immobile. La classe indica “il grado di produttività” delle unità immobiliari presenti sulla visura catastale e si suddivide in A, B e C. La visura può riportare la dicitura “classe unica” in assenza di una ripartizione in classi della redditività nella zona censuaria. La consistenza indica la dimensione dell’unità immobiliare. Per gli appartamenti e gli uffici si esprime in vani, per negozi, magazzini e altre attività appartenenti alla categoria di tipo C, in metri quadrati. La rendita catastale infine, corrisponde ad un parametro che si ottiene moltiplicando la consistenza dell’immobile per una tariffa unitaria specifica per Comune, zona censuaria e corrispondente a categoria e classe di quel determinato immobile. In base al valore della rendita catastale è possibile determinare l’entità di imposte quali Imu, Tasi e imposte di registro.

Per ulteriori dettagli consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

NOVITÀ NELL’AMBITO DEL RICLASSAMENTO CATASTALE: LA VARIAZIONE DI CLASSE E CATEGORIA VA MOTIVATA NEL DETTAGLIO

Quando si avvicina il tempo di pagare le imposte dipendenti dalla rendita catastale è opportuno richiedere una visura catastale online. Talvolta può accadere che dopo aver ottenuto la visura si viene a scoprire che alcuni dati catastali – come classe e categoria catastale – sono stati modificati (talvolta anche senza che il titolare ne abbia avuto notifica), spesso in favore di un aumento del valore delle imposte. Cosa fare in questi casi? L’unica cosa plausibile da fare, visura catastale alla mano, è quella di richiedere un riclassamento. A quanto pare, da oggi in avanti, non sarà più così facile ottenerlo. Scopriamo perché.

È di questi giorni la notizia che una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il riclassamento catastale che non fornisce gli elementi necessari a giustificare le ragioni della variazione è da ritenersi illegittimo. Esemplificativa a questo proposito l’esperienza di due coniugi italiani proprietari di tre unità immobiliari (che stando all’Agenzia delle Entrate costituivano un’unica unità immobiliare) per cui la coppia aveva presentato tre distinte denunce di variazione. Dopo aver fatto domanda di ricorso presso la Commissione tributaria provinciale e regionale e in seguito ad un attento esame da parte dei tecnici dell’Agenzia delle Entrate, i due si sono visti respingere ogni richiesta e annullato il riclassamento. La decisione finale della Corte di Cassazione ha stabilito che le loro motivazioni erano troppo generiche e poco articolate.

Le categorie catastali sono, in Italia, l’indice ufficiale utilizzato per classificare i beni immobili, essi ne indicano la destinazione e servono a determinare le rendite catastali derivanti. Costituiscono quindi uno dei parametri più importanti presenti sulla visura catastale. Assieme alla rendita, alla consistenza, alla classe e alla zona censuaria, questi parametri vengono collettivamente indicati dalle visure catastali come “dati di classamento”.

Mentre la categoria indica la destinazione del bene (immobili ad uso abitativo, a destinazione ordinaria commerciale, a destinazione speciale, ecc), la classe catastale è il parametro che identifica il grado di produttività delle unità immobiliari appartenenti alle categorie dei gruppi A, B, C, ecc. La classe può essere indicata dalla visura catastale come “unica” solo se vi è un’assenza di ripartizione in classi della categoria di cui quell’immobile fa parte. Nell’ambito della categoria, invece, la classe distingue il diverso pregio degli immobili in riferimento alle loro caratteristiche. A seconda della qualità del contesto urbano in cui l’immobile si trova, dalla presenza di servizi e infrastrutture nella zona, dalla qualità ambientale della suddetta zona e dalle caratteristiche edilizie dell’unità immobiliare, la classe cambia, e con essa, ovviamente, la rendita catastale. Che dalla classe e dalla categoria catastale sia possibile determinare il livello di reddito ordinario derivante è ormai noto a tutti; contemporaneamente, è noto anche che chiunque possieda un immobile sia tenuto a comunicare eventuali variazioni a livello catastale se queste differiscono anche in minima parte rispetto ai parametri indicati dall’ultima visura catastale emessa!

La sentenza 12024/2015 della Corte di Cassazione, di pochi giorni fa, va a precisare e rifinire il caso delle variazioni catastali, costituendo un importante precedente giuridico: le variazioni di classe e categoria catastale devono ora essere motivate nel dettaglio! Ciò ci fa giungere alla conclusione che le variazioni dei dati indicati dalla visura catastale devono sottendere una motivazione che non può essere desunta solo dalla mera modifica dei dati catastali. Purtroppo, questo ci porta a concludere che la variazione dei dati catastali non è sempre legittima, poiché il procedimento con cui l’Agenzia del Territorio modifica i dati catastali di un immobile deve avere dei requisiti specifici al fine di permettere non solo il controllo di legalità, ma deve anche agire di concerto con con la Pubblica Amministrazione.

Per ulteriori dettagli consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

STABILIRE IL VALORE DI UN IMMOBILE: LA VISURA CATASTALE E LA RENDITA CATASTALE

Cosa c’è dietro una visura catastale? La visura catastale non è una mera consultazione dei documenti e degli atti catastali relativi ad un immobile. Permette sì di acquisire dati identificativi e reddituali di terreni e fabbricati (la sezione urbana, particella, foglio, subalterno, o persino il Comune in cui l’unità immobiliare è sita), la consultazione dei dati anagrafici delle persone fisiche e giuridiche che godono del diritto di proprietà sui suddetti terreni o fabbricati, e permette di ottenere i dati grafici dei terreni – le mappe catastali – e delle unità immobiliari urbane – le planimetrie catastali; ma è anche una sorta di “promemoria fiscale” e assieme una garanzia per il proprietario dell’immobile. Scopriamo perché. La visura catastale è come una carta di identità dell’immobile, aggiornata e precisa (deve esserlo per legge!) e consente di determinare la rendita catastale.

La rendita catastale (che compare anche nei seguenti documenti: visura catastale storica, visura su soggetto ed elenco immobili) è il valore fiscale attribuito agli immobili (la rendita catastale si riferisce ai fabbricati, mentre il reddito dominicale ed agrario fa riferimento ai terreni) e rappresenta un parametro fondamentale per la determinazione delle imposte sugli immobili (IMU, Tasi, imposta di registro ecc) e per stipulare atti di compravendita, di permuta, di donazione e successione.

La rendita catastale in definitiva determina il valore di un’immobile, essa cambia infatti in base alla categoria, al Comune ed alla classe dello stesso ed ogni unità immobiliare ne possiede una, ad eccezione di tutti quegli immobili detti “a destinazione speciale” (chiese, cimiteri, porti, stazioni, ecc).

TUIR E REDDITO FONDIARIO: COME SI DETERMINANO LE IMPOSTE SUGLI IMMOBILI E SUI TERRENI

Il TUIR, o Testo unico delle imposte sui redditi, è un decreto legge (DPR 917/1986) atto a regolare le imposte sul reddito dei cittadini italiani. È il testo di riferimento per chi ha bisogno di conoscere i meccanismi attraverso cui generare le imposte sui redditi. Il TUIR sancisce quali sono i redditi, gli oneri e le perdite che concorrono a formare il reddito complessivo dei proprietari o titolari di un diritto di godimento; determinando separatamente per ciascuna categoria e secondo le disposizioni dei singoli capi del DPR il totale complessivo dell’imponibile da pagare.

Di seguito seguirà una serie di informazioni importanti sul trattamento fiscale da adottare relativamente ai redditi fondiari, ossia quelli derivanti dal possesso di terreni che devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi.

I redditi fondiari, ai sensi della Legge Italiana, sono quelli inerenti a fabbricati e terreni sul territorio dello Stato. Sono o devono essere iscritti con attribuzione di rendita al catasto dei terreni o al catasto edilizio urbano. Questi, stando all’Art.25, c.2, D.P.R. 917/1986 vanno dichiarati, secondo il criterio di competenza, nella dichiarazione dei redditi e sono formati da tre distinte tipologie di reddito (i redditi dominicali dei terreni, i redditi agrari ed i redditi di fabbricati), che vanno calcolate separatamente, ma che infine, sommate, concorrono a formare un reddito complessivo. Il reddito fondiario si applica a tutti i soggetti che possiedono degli immobili, a titolo di proprietà, usufrutto o altro diritto reale per il periodo di imposta in cui si attesta il possesso.

I redditi dominicali dei terreni corrispondono a quella tipologia di reddito che attiene alla proprietà derivante da terreni situati nel territorio dello Stato. Essi sono disciplinati dagli articoli 27 a 35 del TUIR, e ad essi si riferiscono quei terreni che sono o devono essere iscritti, con attribuzione di rendita, nel catasto dei terreni (i terreni siti all’estero costituiscono e generano redditi diversi).

I redditi agrari sono quella parte di reddito fondiario attribuita al capitale di esercizio ed all’organizzazione di un’attività agricola. È quindi, in sostanza, quel reddito attribuito ai fini fiscali a chi utilizza un terreno agricolo. Sia il reddito dominicale che quello agrario si determinano mediante l’applicazione di tariffe d’estimo stabilite in base alle norme e alle leggi catastali, tariffe che possono variare in base alla qualità, classe e persino tipologia di coltura presente sul terreno. Il modo più sicuro ed affidabile per conoscere i redditi dominicali o agrari derivanti da un terreno è consultare la sua visura catastale aggiornata. La visura catastale infatti è l’unico documento che fornisce dati quali l’identificativo dell’immobile (foglio, numero o mappale, e subalterno), i dati di classamento (superficie, tipo di coltura, classe ed eventuali deduzioni), il comune censuario di riferimento, ed i redditi dominicali ed agrari del terreno. È importante controllare che la visura catastale sia aggiornata alle ultime variazioni sull’immobile, poiché ogni cambiamento va, per legge, sempre segnalato al catasto.

Infine i redditi di fabbricati, disciplinati dagli articoli da 36 a 43 del D.P.R. 22 dicembre 1986 n.917, sono costituiti dal reddito medio ritraibile da ciascuna unità immobiliare urbana, e cioè i fabbricati e le altre costruzioni stabili o le loro porzioni suscettibili di reddito autonomo. Anche le aree occupate dalle costruzioni, e quelle che ne costituiscono pertinenze si considerano parti integranti delle unità immobiliari. Per determinare il reddito medio ordinario di un fabbricato, come per il reddito dominicale e quello agrario, è necessario attribuire tariffe d’estimo, stabilite per ciascuna categoria e classe di immobile.

PLANIMETRIA CATASTALE, ELENCO IMMOBILI, MAPPA CATASTALE ED EXPORT MAPPA CATASTALE: COSA SONO E QUANDO SERVONO

Quando si parla di Catasto, la prima cosa che viene in mente a tutti è generalmente la visura catastale o tutt’al più la mappa catastale. Invece, esistono molti documenti che hanno la loro propria utilità specifica e che è possibile richiedere per ottenere informazioni mirate e precise. Impariamo a conoscere le differenze tra tutti i principali documenti catastali che è possibile richiedere, così da non farci trovare mai impreparati:

La Planimetria Catastale

La planimetria catastale è una piantina, solitamente in scala 1:200, fornita dal Catasto, di una data unità immobiliare. Appartamenti, uffici, negozi o garage vengono rappresentati così come appaiono nei database degli uffici catastali dell’Agenzia del Territorio nella planimetria catastale. Mediante la planimetria catastale online è possibile identificare i “confini” delle stanze di una casa: il soggiorno, le stanze da letto, la cucina, i bagni, i ripostigli. La planimetria evidenzia anche cantinati e giardini, ripostigli e box, assieme a dati più tecnici come il piano dell’unità immobiliare, le altezze e le dimensioni dei singoli vani, i dati catastali e persino l’orientamento dell’immobile rispetto al Nord.

l’Elenco Immobili

L’elenco immobili catastale – altrimenti detto “elenco fabbricati”- invece, è un documento catastale atto ad enumerare tutte le unità immobiliari presenti in un fabbricato. Viene generalmente richiesto da chi ha necessità di avere accesso a tutte quelle informazioni catastali, quali ad esempio: il numero dei vani, le superfici in mq, o dati più tecnici, quali categorie, classi, rendite catastali, fogli, particelle, subalterni ed indirizzi, di uno o più immobili. L’elenco immobili però non fornisce alcuna informazione circa proprietari o intestatari di un immobile. È solitamente molto utile agli amministratori di condominio poiché è in grado di fornire in un unico documento le informazioni di più unità immobiliari contemporaneamente.

La Mappa Catastale

La mappa catastale (o un suo estratto) è un documento (una vera e propria “fotografia” del territorio in scala 1:2000), che evidenzia le forme dei fabbricati e dei terreni nel raggio di 1000 metri. Può essere utile per individuare i confini delle particelle degli immobili, le sagome degli edifici, gli accessi alle singole unità immobiliari, le parti comuni e le suddivisioni di immobili. La mappa catastale evidenzia anche i beni censibili come garage, cantine condominiali, box, giardini, cortili, alloggi dei portieri ecc.

L’Export Mappa Catastale

L’export mappa catastale infine, è un documento che rappresenta una porzione del foglio di mappa presente nella cartografia catastale nazionale. È fornito generalmente in scala 1:2000, ed  esemplifica una serie di informazioni sul territorio molto utili, quali ad esempio: le singole particelle, la viabilità, l’idrografia, i confini amministrativi comunali, provinciali, regionali e statali, ma anche i limiti di sezioni e dei fogli, i punti trigonometrici, le curve di livello ed i punti quotati. È possibile ottenere l’export di mappa catastale in tre distinti formati: il formato CXF (un foglio in formato Ascii, così come viene rilasciato dall’Agenzia del Territorio), il formato CML (Cadastal Markup Language, un linguaggio di esportazione dei dati cartografici in formato xml) ed il formato DXF (Drawing Interchange Format, o Drawing Exchange Format, che corrisponde allo standard più utilizzato per lo scambio di dati tra diversi programmi di disegno e di grafica vettoriale).

COME SI LEGGE LA VISURA CATASTALE DI UN TERRENO?

Poche sono le differenze tra una Visura Catastale di un immobile e la Visura Catastale di un terreno; tenendo presente tutti i parametri elencati nel nostro post precedente, passiamo ora in rassegna i parametri specifici della Visura Catastale di un terreno, per facilitare la vostra lettura:

  • Dati Identificativi

Identificano il terreno in carico ad un soggetto.

Foglio: Indica una porzione del territorio del Comune.

Particella: Indica una determinata area adibita a terreno che si trova all’interno del foglio.

Subalterno o Sub: Non viene indicato per i terreni. È presente solo nel caso in cui si richieda la Visura Catastale di un terreno che include porzioni di fabbricati rurali, e che prevede quote di possesso differenti detenute da soggetti differenti. In questo caso, in questo campo, viene indicato il subalterno per distinguere la singola unità immobiliare.

  • Dati di Classamento

Indicano l’insieme dei dati che permettono di ricavare la corrispettiva rendita di un terreno.

Qualità: indica la tipologia di coltura effettuata su tale terreno (ad esempio: seminativo irriguo, seminativo arborato, prato, pascolo ecc). Al momento presente si identificano all’incirca un centinaio di qualità.

Classe: Esprime la produttività di una coltura. Si individuano cinque classi, la prima esprimente il parametro della migliore produttività colturale.

Superficie: Indica l’unità di misura di un terreno. Può essere riportata in Ettari (10.000 mq), Are (100 mq) e Centiare (1mq).

Reddito: È costituito dal Reddito Dominicale e dal Reddito Agrario. Il Reddito Dominicale (RD) è il reddito attribuibile alla proprietà. Il Reddito Agrario (RA) invece è quello attribuibile all’imprenditore agricolo. Per individuare le tariffe per tali redditi è necessario consultare la Gazzetta Ufficiale per Comune, qualità di coltura e classe.

  • Altre Informazioni

Qui di sotto la Visura Catastale riporta informazioni come l’anno dell’ultimo frazionamento che ha interessato il terreno in carico al soggetto ecc.

Buona lettura della vostra Visura Catastale Online !