RENDITA CATASTALE? FACILE!

Approfondimento sulla rendita catastale.

Il calcolo della rendita catastale di un immobile ai fini IMU e TASI è fondamentale per determinare l’entità delle imposte che i contribuenti devono versare entro le scadenze fissate da ciascun Comune.

Scopriamo quindi cos’è la rendita catastale di un immobile, come ottenerne il dato e come calcolare la rendita e rivalutarla del 5% con esempi ed istruzioni di calcolo.

  • Rendita catastale immobile cos’è?

La rendita catastale è un valore – attribuito ai fini fiscali – a tutte le unità immobiliari in grado di produrre o generare un reddito autonomo. Il valore della rendita si ottiene moltiplicando la consistenza dell’immobile (in vani o in mq) per un coefficiente. Questo coefficiente altro non è chRendita catastalee un valore derivante dalle tariffe d’estimo. Tali tariffe sono elaborate dall’Agenzia del Territorio c.d. Catasto. Esso si ottiene in funzione della zona censuaria, alla categoria catastale e della classe di merito dell’immobile.

  • Cos’è la Zona censuaria in cui si trova un immobile?

La zona censuaria corrisponde alla porzione omogenea di territorio comunale; ordinariamente essa è una sola per i comuni medio piccoli e più di una per le città più grandi. La redditività dei fabbricati si può considerare uniforme.

La zona censuaria può comprendere un solo comune o una porzione di esso, a patto che le zone siano accomunate da similari caratteristiche ambientali e socio-economiche. Per ogni zona censuaria esiste uno specifico “quadro tariffario” consultabile presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate del proprio Comune.

  • E cos’è invece la Consistenza?

La consistenza di un immobile corrisponde alla sua dimensione. Per abitazioni e uffici (immobili di categoria A) essa si esprime in “vani”. Per i negozi, i magazzini, le rimesse (immobili di categoria C) si esprime in metri quadri. Per tutti gli immobili a destinazione collettiva invece (ospedali, caserme, ecc.) essa è espressa in metri cubi. Per gli immobili appartenenti alle categorie speciali dei gruppi D ed E la consistenza catastale non viene espressa in visura catastale.

  • Come si determina fisicamente la rendita?

Per le unità immobiliari facenti parte delle categorie A, B e C la rendita catastale si ottiene moltiplicando la consistenza per la tariffa unitaria specifica per comune, zona censuaria e corrispondente a categoria e classe. Per le unità immobiliari appartenenti ai gruppi delle categorie D ed E, invece, la rendita è determinata attraverso la stima diretta.

Il parametro della rendita catastale, per chiunque non fosse in grado di effettuarne il calcolo, è indicata, per ciascun immobile da una semplice visura catastale. Richiedendo quindi una visura si viene subito in possesso del valore della rendita per un fabbricato o del reddito dominicale e agrario, per ciascun terreno.

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei consumatori un servizio di consultazione delle rendite catastali online. Tale servizio è gratuito. Consente di avere informazioni riguardanti i dati sulla rendita e informazioni su immobili censiti al Catasto fabbricati e dati sui redditi dominicale e agrario, nonché informazioni su immobili censiti al Catasto terreni.

È sufficiente indicare nei campi di ricerca del modulo il proprio codice fiscale, gli identificativi catastali del bene immobile (Comune, sezione, foglio, particella) e la Provincia di ubicazione del fabbricato/terreno.

Qualora si dovessero riscontrare errori nei dati catastali riguardanti il proprio immobile, ciascun cittadino può chiedere una correzione alla banca dati dell’Agenzia.

La domanda di correzione può essere presentata presso tutti gli Uffici, o, in alternativa, servendosi del servizio online Contact center. Il richiedente deve specificare nella sua richiesta, le proprie generalità, i dati catastali dell’immobile, la situazione riscontrata e tutte le altre notizie utili alla correzione dell’errore.

Per avere una stima della rendita catastale gratis online di un immobile è possibile andare sul sito rendita-catastale.it

VISURA CATASTALE ONLINE: DALLA RICHIESTA ALLA STAMPA

Esploriamo il catasto, un passo dopo l’altro

La visura catastale è un documento pubblico, fruibile da qualsiasi cittadino agente nel rispetto dei principi istituzionali del catasto – in particolar modo quello di pubblicità immobiliare. In Italia, i sistemi di pubblicità immobiliare fanno capo ai cosiddetti principi di trascrizione ed intavolazione (ove il primo fa riferimento al catasto ordinario e il secondo al catasto tavolare, o fondiario). Questo vuol dire che chiunque può richiedere una visura catastale online, senza limitazioni date dal possesso dei diritti reali su un bene immobile, a condizione che sia in possesso dei dati catastali o anagrafici associati a quel bene per poterlo rintracciare, ma come avviene questa ricerca?

I servizi di consultazione delle visure catastali on line sono stati disvisura catastale onlineciplinati e canonizzati, nel tempo, da numerosi provvedimenti emessi dall’Agenzia delle Entrate, l’organo preposto alla conservazione, all’archiviazione e all’erogazione di tutte le visure. La consultazione avviene mediante procedure di interrogazione a mezzo di terminale delle banche dati dei vari archivi catastali. È possibile richiedere tali interrogazioni presso un qualsiasi sportello degli uffici delle varie Agenzie del Territorio presenti sul suolo italiano. Da alcuni anni inoltre è possibile richiedere visure catastali anche online, interfacciandosi con dei provider ufficiali di tali servizi. I tipi di visura catastale richiedibili online, proprio come presso gli uffici del catasto, sono due: la visura catastale in modalità ordinaria e la visura catastale storica. La visura storica è un documento simile a quella standard, ma che pone attenzione alla storia dell’immobile dalla sua edificazione all’attualità, e per questo leggermente più concisa.

Per comprendere il processo alla base dell’estrazione di ciascuna visura catastale online è necessario conoscere per sommi capi la struttura del catasto, o come è meglio dire, dei vari database che costituiscono il catasto italiano. I database del catasto sono organizzati secondo un criterio di divisione in cinque sotto-archivi, che agiscono in correlazione tra di loro. Gli archivi del catasto terreni e del catasto fabbricati – anche detti comunemente “archivi amministrativo-censuari” – sono quelli preposti alla custodia e amministrazione di tutte le informazioni in merito agli identificativi catastali (comune, provincia, sezione urbana, foglio, particella o mappale e subalterno) e ai dati tecnici degli immobili di tutti i catasti (metratura, numero di vani, categoria e classe catastale, zona censuaria ed eventuale microzona, consistenza, rendita catastale o reddito dominicale).

Al catasto terreni fanno capo anche tutti i documenti cartografici e le mappe catastali, così come il catasto fabbricati custodisce anche l’immenso corpus delle planimetrie catastali e degli elaborati planimetrici.

Infine vi è un database dei soggetti, unico archivio in comunicazione diretta con il catasto terreni e con quello dei fabbricati, agganciato a sua volta ad un sub-archivio, detto “delle titolarità”, in grado di connettere ciascun soggetto con gli atti, le volture ed i documenti che attestano appunto le titolarità e il possesso. Ciò che mette in comunicazione questa macchina così grande è il concetto di identificativo catastale, che consente in qualunque momento di risalire ad un dato immobile o soggetto in base a determinati codici, intimamente connessi con la mappatura del territorio italiano e con la posizione geografica di ciascun bene immobile localizzato sul territorio nazionale.

Per dettagli sulla visura catastale è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

AGGIORNAMENTO “PREGEO 10″ E VISURA CATASTALE ONLINE

Novità in catasto per la visura catastale online e la visura catastale storica. È  dello scorso14 dicembre la circolare n.44/E dell’Agenzia delle Entrate sull’approvazione automatica degli atti di aggiornamento del catasto terreni e il varo della nuova versione della procedura «PregeoPregeo 10».

La nuova versione 10.6.0 – Apag 208, operativa dal 19 dicembre, è ad uso e consumo dei liberi professionisti esterni al catasto. Essa mira a perfezionare e semplificare il cammino verso l’approvazione automatica di ogni tipo di aggiornamento catastale degli atti geometrici che consentono di avere la visura catastale online per fabbricati o terreni sempre aggiornata. La procedura, limitatamente alle sue funzioni di calcolo e controllo formale dei dati della visura catastale online e della visura catastale storica è del tutto identica a quella utilizzata dagli Uffici dell’Agenzia delle Entrate e anche la versione utilizzata per il trattamento e l’approvazione dei dati presentati non presenta sostanziali differenze.

 

Gli atti catastali di aggiornamento sono costituiti da: frazionamento tipo mappale, frazionamento + tipo mappale, e tipo particellare. Le funzionalità del nuovo software permettono una corretta e più rapida elaborazione dei dati di misura, così come contenuti dal Libretto di Campagna, essi forniscono adesso la posizione e la precisione dei punti rilevati.

Più nello specifico, sono stati migliorati i criteri di scelta delle macro categorie di atto di aggiornamento, la gestione della soppressione di particelle con qualità di “Ente Urbano”, gli atti di aggiornamento con conferma di mappa e gli atti di aggiornamento che trattano fabbricati interati, quelli che trattano ampliamenti di fabbricati già rappresentati in mappa (ricadenti su più particelle contigue) e quelli che trattano costruzioni censibili in catasto mediante le modalità semplificate di denuncia. Inoltre, è stata introdotta una funzionalità che consente il download diretto degli archivi della TAF (Tabella Attuale dei Punti Fiduciali) e delle Mutue Distanze tra Punti Fiduciali (DIS).

Tutto ciò e molto altro a vantaggio dei professionisti del settore e della visura catastale online. E’ stata inoltre introdotta una funzionalità che consente l’import, nel libretto delle misure, nel formato Pregeo, dei dati misurati con tecnologia satellitare GPS a partire dai formati di export dei software di post processing dei ricevitori satellitari più diffusi. Un passo importante verso una definitiva semplificazione ed automazione delle procedure di aggiornamento catastale che non poteva non essere fatto.

 

DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI CATASTO?

Di cosa parliamo quando parliamo di catasto? Il “catasto”, questa gigantesca parola contenitore che deriva dal greco κατά στίχον, che vuol dire “riga per riga”, è un ente genericamente preposto al rilevamento sistematico delle unità immobiliari; tenuto a gestire, immagazzinare e conservare documenti, mappe e dati sugli immobili, e nominalmente composto da più archivi in comunicazione tra loro. Ma come sono fatti gli archivi catastali?

I database catastali che custodiscono e gestiscono la nostra visura catastale online e planimetria catastale online sono attualmente schematizzabili secondo cinque criteri, cinque sotto-archivi in stretta correlazione tra loro.

L’archivio del catasto terreni e l’archivio del catasto fabbricati, entrambi detti anche archivi amministrativo-censuari sono incaricati di custodire ed ordinare tutte le informazioni sull’identificativo catastale e i dati tecnici degli immobili di tutto il catasto. Il catasto terreni contiene anche tutto l’immenso archivio cartografico (corredato dai dati di quello urbano), e quello dei fabbricati lavora in correlazione con quello che gestisce il corpus delle planimetrie catastali online delle unità immobiliari italiane. Il database dei soggetti è l’unico archivio in comunicazione con i due catasti ed è agganciato a sua volta ad un sub-archivio, detto delle titolarità, questo connette i soggetti con i relativi atti, documenti e volture che ne determinano i titoli di possesso sulla base del loro nominativo. Tutti gli archivi sono in comunicazione tra loro mediante gli identificativi catastali, per cui è sempre possibile dalla conoscenza parziale dei dati su un dato immobile o soggetto completare il quadro delle informazioni che porta all’ottenimento finale della visura catastale online.

GUIDA ALLA VISURA CATASTALE

Oggi esaminiamo una visura catastale passo per passo, e spieghiamo in cosa differisce dalla sua versione in formato storico.

La visura catastale online appare come una scheda dell’immobile, aggiornata ad una data che viene sempre indicata sotto il suo titolo che appare in alto, centralmente (nella sezione: situazione atti informatizzati al … e data).

Il primo box dall’alto riporta i dati della richiesta di visura: Comune e Provincia in cui l’immobile è sito, e, se la visura è stata chiesta per dati catastali, i principali dati catastali (foglio, particella e subalterno) oltre alle informazioni circa il tipo di catasto (fabbricati o terreni) che ne custodisce e di seguito emana, visura ufficiale; oppure i dati salienti dell’intestatario, se la visura è stata chiesta partendo da un nominativo.

Il secondo box della visura catastale online riporta in forma di schema i dati salienti dell’immobile o degli immobili. È possibile – se la ricerca è stata fatta per nome dell’intestatario – che compaiano di seguito più immobili nello stesso schema. In testa sono indicati sezione, foglio, particella e subalterno (i parametri catastali per trovare fisicamente l’immobile nello spazio urbano); poi zona censuaria, microzona, categoria, classe, consistenza e rendita (i cosiddetti dati di classamento, che individuano tipologia e rendita dell’unità immobiliare, i parametri per individuare la base imponibile su cui calcolare l’ammontare delle tasse da pagare per il possesso dell’appartamento), infine si possono trovare altre informazioni importanti, quali ad esempio l’indirizzo, le eventuali variazioni catastali ecc.

Nel terzo box dall’alto la visura riporta i dati relativi all’intestatario/i dell’immobile: dati anagrafici, codice fiscale e l’indicazione dei diritti e degli oneri reali sul bene.

Nel caso di una visura catastale storica, le informazioni sopraelencate saranno indicate in maniera più sintetica, per far posto alla cronologia degli eventi dell’unità immobiliare dalla sua edificazione ad oggi. La visura catastale storica infatti permette di avere informazioni anche circa eventuali lavori e modifiche avvenute sull’originale disposizione dell’unità, passaggi di proprietà e variazioni in ambito di diritti ed oneri reali.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.

CINQUE DOMANDE FREQUENTI SULLA VISURA CATASTALE

Cinque domande frequenti sulla visura catastale

  1. Come faccio a sapere che tipo di visura acquistare?

Esistono diversi tipi di visure catastali: è possibile ottenere una visura catastale on line per immobili urbani (immobili iscritti al catasto fabbricati) o visure di terreni (immobili iscritti al catasto terreni). Ciascuna visura può essere ordinaria, e contenere solamente i dati relativi allo stato presente dell’immobile e fare riferimento all’intestatario attuale, o una visura catastale storica, che permette di ricostruire i vari passaggi di proprietà avvenuti nel tempo, e la cronologia storica relativa al bene.

  1. È possibile richiedere una visura con dati catastali incompleti?

Per effettuare una richiesta per una visura catastale online sono necessarie poche informazioni. È possibile ricercare l’immobile sulla base dei suoi identificativi catastali (foglio, particella e subalterno per ricerche nel catasto fabbricati e foglio e particella per il catasto terreni). Talvolta è possibile riuscire a risalire ad un immobile anche in assenza di subalterno, ma ovviamente, quanto più precisi saranno i parametri, tanto più semplice sarà ottenere la visura. Un altro modo per trovare l’immobile negli archivi del catasto è quello di risalire al suo proprietario (nome, cognome e codice fiscale divengono quindi indispensabili, in assenza di dati catastali, se l’intestatario è una persona fisica; denominazione e partita iva della società se l’intestatario è una persona giuridica).  In alternativa è possibile ricercare un immobile per indirizzo o numero partita.

  1. Ho fatto accatastare il mio immobile diversi anni fa, ed ora non risulta nel catasto urbano. Come mai?

È possibile che talvolta alcuni dati non siano stati inseriti in catasto, così come può succedere che determinati dati risultino inseriti parzialmente, o male. Nel caso di un immobile regolarmente accatastato e che non compare nelle banche dati del catasto urbano si consiglia di recarsi presso gli uffici provinciali muniti della necessaria documentazione, per richiedere un aggiornamento catastale.

  1. Come posso ottenere la rendita catastale per il calcolo dell’IMU da pagare?

La rendita è uno dei parametri riportati sulla visura catastale. È quindi sufficiente ottenere una visura catastale online sulla propria abitazione per poter desumere il valore della rendita.

  1. Com’è possibile che dalla visura catastale risultino ancora i vecchi proprietari come intestatari della mia abitazione?

L’intestazione catastale può contenere degli errori imputabili ad un mancato aggiornamento. Il mancato aggiornamento può derivare sia da un errore da parte dell’Ufficio Provinciale del catasto urbano, o dalla mancata presentazione delle pratiche di voltura catastale. Nei casi di mancata presentazione della pratica di voltura la procedura più corretta prevede la verifica dell’avvenuta presentazione tramite la presentazione di un’istanza di rettifica. Se l’istanza viene approvata, il problema sarà risolto, in caso contrario sarà necessario procedere con la presentazione della pratica di voltura.

Per ulteriori dettagli è possibile consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.