Cinque delle più comuni domande per comprendere meglio come sta cambiando la visura catastale in accordo con la nuova Riforma del Catasto.
- Com’è cambiata la visura catastale?
Dal 9 novembre è entrata in vigore la prima delle modifiche – già visibile su tutte le visure catastali – previste dalla Riforma del Catasto. Ora, oltre a sezione, foglio, particella e subalterno, e ai dati di classamento (zona censuaria, microzona, categoria catastale, rendita catastale, classe e consistenza) la visura indica anche i metri quadrati reali e la superficie in metri quadrati ai fini Tari per tutti gli immobili di categoria A, B, C. Un dato fino a questo momento visibile solo nelle applicazioni degli uffici.
- In che modo questa nuova informazione può essere utile?
L’istantaneo, indubbio beneficio della presenza di questo dato è nel campo della compravendita degli immobili. In precedenza, la superficie degli immobili era indicata sulla visura catastale unicamente attraverso il numero dei vani, e questa informazione (fondamentale ai fini della vendita o dell’acquisto!) veniva fornita primariamente dalle agenzie immobiliari o dal privato stesso. Inoltre, l’adozione di differenti parametri di misurazione delle superfici (metri quadrati “calpestabili”, metri quadrati reali e metri quadrati commerciali) in passato ha spesso generato confusione e problemi. La nuova visura, fornendo un dato unico e uniforme, dovrebbe eliminare possibili incomprensioni future.
- E per quanto riguarda i metri quadrati ai fini Tari?
L’indicazione dei metri quadrati ai fini della tassa sui rifiuti (da ora presente sulla nuova visura catastale e su tutte le visure catastali on line) ha la funzione di facilitare il calcolo della base imponibile utilizzata per il pagamento della Tari. È un parametro inserito per i soli immobili ad uso abitativo e, come ci si può aspettare, restituisce la superficie dell’intera unità abitativa con l’esclusione di balconi, terrazze e di tutte le aree non pertinenti al calcolo della tassa sui rifiuti.
- Come ci si deve comportare in caso di incoerenza tra la planimetria catastale e la superficie in mq riportata dalla nuova visura catastale?
Se la superficie indicata dalla planimetria catastale e quella presente sulla visura non dovessero corrispondere ci sarebbe un solo modo corretto di procedere: comunicare il problema all’Agenzia delle Entrate. Il sito dell’Agenzia ha attivato un servizio apposito per le segnalazioni di errore che agisce tramite contact center; la procedura prevede che una volta ricevuta l’allerta e a seguito delle opportune verifiche del caso si proceda alla rettifica dell’errore. Il servizio consente ai contribuenti di inviare anche le proprie osservazioni che contribuiscono a migliorare la qualità delle banche dati condivise tra enti locali e Fisco.
- Come procede l’allineamento delle Banche Dati voluto dalla Riforma del Catasto?
Per quanto il processo di allineamento delle banche dati sia già in uno stato avanzato (tutti gli uffici provinciali sono stati coinvolti), i dati contenuti non comprendono ancora gli immobili con dati di superficie “incoerenti”. Per i proprietari di tutti gli immobili non dotati di planimetria (cioè quelli privi del dato relativo alla superficie, perché risalenti alla prima fase di censimento del Catasto Edilizio Urbano)vige l’obbligo di un aggiornamento catastale. A questo proposito è già attiva la procedura Docfa per inserire in atti la piantina catastale.
Per ulteriori dettagli consultare il manuale gratuito dedicato alla visura catastale online.